Produzione di Olio Extra Vergine di Oliva
Azienda attualmente in conversione alla produzione Biologica
secondo gli schemi del Reg. CEE 834/2007
Dove Siamo
Agricoltura Biologica Ciattaglia - Azienda Agricola       
Copyright
© 2020 All Rights Reserved
Design: A.Ciattaglia

L'azienda

Posizionati a pochi  chilometri da Vetralla, ci troviamo  a qualche centinaia di metri dalla Via Francigena, nel centro della Tuscia. A 25 km dal mare Tirreno e a circa 5 km dal lago di Vico. La nostra piccola azienda, di circa 2 ettari, si trova a circa 220mt s.l.m

La Via Francigena

La Via Francigena è parte di un fascio di percorsi, detti anche vie romee, che dall'Europa occidentale, in particolare dalla Francia, conducevano nel Sud Europa fino a Roma e da cui proseguivano verso la Puglia, dove vi erano i porti d'imbarco per la Terrasanta, meta di pellegrini e di crociati.
Il percorso tra Canterbury e Santa Maria di Leuca di 3268km con un'altezza massima da scalare di 2468m.
Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell'apostolo Pietro, era nel Medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela. Per questo l'Italia era percorsa continuamente da pellegrini d'ogni parte d'Europa. Molti si fermavano a Roma, gli altri scendevano lungo la penisola fino al porto di Brindisi e da lì s'imbarcavano per la Terra Santa. I pellegrini provenienti soprattutto dalla terra dei Franchi, in età post carolingia cominciarono a valicare le Alpi ed entrare in Italia.

I primi documenti d'archivio che citano l'esistenza della Via Francigena, risalgono al IX secolo e si riferiscono a un tratto di strada nell'agro di Chiusi, in provincia di Siena: il nome Via Francigena è attestato per la prima volta nell'Actum Clusio, una pergamena risalente all'876 conservata nell'Abbazia di San Salvatore sul Monte Amiata. A sud di Roma la "via Francigena" è attestata per la prima volta a Troia, sulla via Appia Traiana, nel Privilegium Baiulorum Imperialium del 1024.

Mentre al X secolo risale la prima descrizione del percorso: si tratta della relazione che il vescovo Sigerico fece del percorso di ritorno del pellegrinaggio che fece da Roma, alla quale era giunto per essere ricevuto dal Pontefice e ottenere il pallium, per poi ritornare a Canterbury, su quella che già dal XII verrà largamente chiamata Via Francigena. Il documento di Sigerico rappresenta una delle testimonianze più significative di questa rete di vie di comunicazione europea in epoca medioevale, ma non esaurisce le molteplici alternative che giunsero a definire una fitta ragnatela di collegamenti che il pellegrino percorreva a seconda della stagione, della situazione politica dei territori attraversati, delle credenze religiose legate alle reliquie dei santi.

L'itinerario locale

Con l'itinerario primitivo, dal X al XII secolo, si entrava in territorio italico dal colle del Gran San Bernardo, da dove si scendeva in Valle d'Aosta e poi a Ivrea, quindi a Vercelli. Nel corso del XII divenne prevalente l'altro percorso, quello che entrava in Italia dalla Val di Susa attraverso il Colle del Moncenisio (talvolta transitando anche dal Colle del Monginevro). Spiega lo studioso Renato Stopani che «sebbene usato anche anteriormente come alternativa al Gran San Bernardo, il passo del Moncenisio nel corso del XII secolo fu sempre più transitato da uomini e merci che procedevano in direzione delle grandi fiere della Champagne, dove la presenza dei mercanti italiani si faceva sempre più consistente. La sua scelta come punto di attraversamento dell'area alpina era perciò frequente all'epoca di Filippo Augusto, tanto che nell'area prealpina la vera strada di Francia era considerata quella che collegava al Moncenisio». La via prese quindi a far parte di quella vasta rete di strade e percorsi che segnava l'Europa di pellegrinaggio e che univa tutti i maggiori luoghi di spiritualità del tempo. Poco prima di condurre i pellegrini a Roma la via Francigena ospitava, a partire dal X secolo, il lazzaretto di Roma presso la chiesa di San Lazzaro dei lebbrosi.

A partire dal 1994 la Via Francigena è stata dichiarata "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa", assumendo, alla pari del Cammino di Santiago di Compostela, una dignità sovranazionale.(Fonte: Wikipedia)

La Tuscia

La  Tuscia era la denominazione attribuita all'Etruria dopo a fine del dominio etrusco, invalso a partire dalla Tarda antichità e per tutto l'Alto Medioevo. Il nome indicava in origine un territorio assai vasto che comprendeva tutta l'Etruria storica: la Toscana, l'Umbria occidentale e il Lazio settentrionale, che le diverse vicissitudini storiche hanno ripartito in tre macroaree: la "Tuscia romana", corrispondente al Lazio settentrionale con l'antica provincia pontificia del Patrimonio di San Pietro, che equivale oggi alla Provincia di Viterbo e alla parte settentrionale della provincia di Roma nord fino al Lago di Bracciano; la "Tuscia ducale", che includeva i territori del Lazio e dell'Umbria soggetti al Ducato di Spoleto; la "Tuscia longobarda", grosso modo l'attuale Toscana, comprendente i territori sottoposti ai Longobardi e costituenti il Ducato di Tuscia.
Dal punto di vista turistico la Tuscia Viterbese è un territorio incantevole ancora poco conosciuto. Nella Tuscia  troverai 2 catene montuose, i Monti Cimini e i Monti  Volsini, 2 laghi vulcanici, il Lago di Vico e il Lago di Bolsena, sorgenti di acque termali, foreste e faggete, una pianura denominata Maremma Laziale e una costa che giunge quasi fino all’Argentario.
Civita di Bagnoregio, Viterbo la cittò dei Papi, Villa Lante a Bagnaia, Bomarzo e il Parco dei Mostri, Il lago di Vico e di Bolsena, Palazzo Farnese a Caprarola, Celleno il paese fantasma, Vitorchiano e  Barbarano Romano,  Cerveteri e le tombe Etrusche, il Parco Naturale del Marturanum, le Terme dei Papi, sono alcune delle località che ci circondano.
Agricoltura Biologica Ciattaglia - Azienda Agricola       
Copyright
© 2022 All Rights Reserved
Design: A.Ciattaglia